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Nel 1903 nacque la “piazza del cavallo”

Uno dei cambiamenti più evidenti di corso Alfieri è avvenuto nel 1903, con l’apertura di piazza Umberto I, più conosciuta come “piazza del cavallo”, dal 1944 intitolata ai fratelli Cairoli. Il grande edificio del Michelerio (già monastero del Gesù dal 1540 al 1802 ed acquistato nel 1872 dall’Opera Pia fondata da Clara Michelerio nel 1861) era unito al palazzo Alfieri da qualche casupola e da un alto muro, dietro al quale si estendevano l’orto ed il giardino dell’orfanotrofio, come si vede nell’immagine del 1900. Fu il conte Leonetto Ottolenghi che nel 1903 (primo centenario della morte di Alfieri) acquistò quel terreno, fece abbattere le casupole, abbellì il fianco est di palazzo Alfieri sul quale fece apporre la lapide dedicata al trageda. Fu così realizzata l’attuale piazza, delimitata dal muro semicircolare ricco di modanature e sormontato da colonnine in travertino, al centro della quale, a spese dello stesso Ottolenghi, venne eretto il monumento ad Umberto I. La statua equestre, opera dello scultore Odoardo Tabacchi e fusa in bronzo dall’astigiano Corrado Betta, fu inaugurata il 4 ottobre 1903 alla presenza del Duca d’Aosta. Il grande edificio (che nella vecchia immagine si vede in parte nascosto dalle fronde del platano messo a dimora nel 1849 per il primo centenario della nascita di Alfieri) fu fatto costruire nel 1889 dalla signora Cecilia Santanera Borgna sul suo terreno d’angolo tra via delle Scuole (dal 1907 via Carducci) e via D’Azeglio (dal 1944 via Caracciolo). Quell’elegante costruzione, con tanto di “mancharde” ed ampliata nel 1912 dall’allora proprietario Giacomo Bosia, per decenni ospitò il collegio convitto maschile Umberto I con “corsi classici e tecnici completi e corsi speciali accelerati”. Da poco ristrutturato dall’impresa Boffano, è ora destinato ad abitazioni e uffici.